Rocco Zara
AIKIDO per Adulti e Bimbi
Rocco Zara, V dan
Nato a Ivrea, scopre l'Aikido all'età di undici anni e rimane subito affascinato dall’eleganza di questa arte marziale giapponese.
Inizia a praticare in modo costante nella palestra del maestro Ernesto Fiscella durante la settimana e segue seminari di approfondimento a Milano durante i week end, conoscendo e lavorando fin da piccolo con i migliori maestri giapponesi.
All’età di vent’anni diventa una delle più giovani cinture nere in Italia, conseguendo il grado di shodan (I dan) dal maestro Fujimoto.
Seguono anni di passione e pratica intensa, che lo portano a partecipare a stage di formazione in tutta Italia e in Europa, sfruttando il grande vantaggio di praticare aikido nei primi anni della sua diffusione in Italia: la possibilità di lavorare a stretto contatto con i maestri giapponesi incaricati dall’Hombu Dojo (sede centrale
a Tokyo) di diffondere l’arte marziale in Occidente.
Fra le figure di riferimento che hanno contribuito maggiormente alla sua formazione:
- Il maestro Tada, fondatore e direttore didattico dell’Aikikai d’Italia, IX dan
- Il maestro Fujimoto, fondatore dell’Aikikai di Milano, per anni responsabile della didattica nel Nord
Italia, VIII dan - Il maestro Hosokawa, per anni responsabile della scuola nel Sud Italia, VII dan
In Europa ha avuto la possibilità di seguire i seminari dei maestri Asai, Ikeda, Kitaura, Kuriara, Nomoto,
Chiba, il figlio dello stesso fondatore, Kisshomaru Ueshiba, e il nipote (attuale Doshu, ) Moriteru Ueshiba.
Dopo anni di pratica, sostiene l’ultimo esame (IV dan) e decide di aprire il Dojo Saisei, nelle due sedi di Ivrea
e Alice Superiore, per diffondere la sua passione e continuare a crescere attraverso l’insegnamento.
L’Aikido è un’arte marziale tradizionale giapponese nata negli anni Venti da una sintesi dei principi del Budo giapponese, operata dal fondatore Morihei Ueshiba.
L’ideogramma Ai (合) può essere tradotto con Armonia, Ki (気) con energia vitale o spirito, mentre Dō (道) significa via, cammino spirituale. Una traduzione di ‘AIKIDO’ potrebbe essere ‘la via dell’armonia attraverso l’energia vitale’. Uno dei principali scopi delle arti marziali, infatti, a differenza degli sport da combattimento, è trovare un equilibro psicofisico attraverso la pratica e l’autoconsapevolezza.
A differenza delle altre arti marziali, l’aikido non si basa sul principio dell’attacco, ma si compone di una serie di tecniche difensive, studiate per sfruttare l’energia dell’avversario. Il principio dinamico alla base dei vari movimenti è infatti la rotazione sferica che viene utilizzata, insieme a un uso consapevole delle leve articolari e delle proiezioni, per neutralizzare l’avversario.
L’insieme di queste caratteristiche rende l’Aikido un’arte marziale di estrema efficacia ma al tempo stesso adatta a tutti, a prescindere dalla forza fisica.
L’introduzione della disciplina in Italia risale all’ottobre del 1964, con ’invio da parte del fondatore del Maestro Hiroshi Tada a Roma. Nello stesso anno viene fondata l’Aikikai d’Italia (o Associazione di Cultura
Tradizionale Giapponese), che nel 1978 viene insignita della qualifica di Ente Morale, a riconoscimento dei valori educativi e morali di cui è portatrice.
La filosofia insita nella tradizione marziale del Budo insieme all’influenza delle discipline zen hanno fatto in modo che l’aikido non diventasse mai una disciplina competitiva e agonistica.
Aikido Bimbi (6/8 anni)
L’Aikido è di fatto un’Arte Marziale di origine Giapponese e tiene fede alla sua definizione, il rigore della disciplina affrontata con un tocco artistico
Maestri autorevoli e capaci formati nelle strutture dell’Aikikai d’Italia si impegnano lungo il loro percorso a trasferire nei propri allievi la mitezza e la ragionevolezza.
Come i cuccioli di leone che mentre giocano tirano motivate zampate così fanno i corsi marziali nei loro programmi; preparano i bambini ad affacciarsi alla vita con maggiori capacità di compostezza e dominando l’irascibilità. Esercizi allegorici e pedagogici accompagnano i bambini in un mondo dedito ai valori che contraddistinsero i principi fondamentali dei nostri padri.
Il programma si appoggia sulle basi tecniche e culturali dei nostri predecessori rinnovate costantemente, tenendo viva e ferma l’integrità della Vita.
Spesso le Arti Marziali attraggono per i movimenti bellici, e questi possono distogliere il vero valore del gesto; in realtà ogni gesto è fine a se stesso e ogni gesto può essere dedito alla vita.
ShiHan, in lingua Giapponese significa “esempio da seguire”, noi tutti siamo ciò, seppur nelle nostre mille incertezze e irrazionalità; ma spesso si crea un dualismo tra ciò che insegniamo e diciamo ai bambini, e che loro comprendono, e ciò che noi facciamo concretamente Le arti Marziali con la loro armonia tra lotta e saggezza, mettono ordine in tale caos.
Alla fine dell’anno e a metà di esso si possono organizzare eventi.
I più comuni di tutti sono gli esami per il passaggio di grado a fine anno accademico. Premettiamo che i bambini vanno sempre e cmq promossi, nessuno rimane indietro, ma affinché ciò possa realizzarsi sarà compito del maestro a far si che ogni bimbo possa ricevere la necessaria istruzione perché possa superare agevolmente il proprio esame.
Definito questo passaggio importante si passa ad altri eventi.
Come è risaputo le arti marziali insegnano ai bambini a sconfiggere la paura del buio.
A tale proposito i bambini vengono addestrati a sviluppare l’udito e il senso di orientamento attraverso esercizi dedicati. Quando sia possibile organizzarlo sul materassino, si costruisce un evento a cui partecipano bambini e genitori; questo momento coinvolge i genitori nel percorso formativo.
Il risultato è via le paure dentro l’amore della famiglia che è il bene più grande e più prezioso.
Le tecniche verranno presentate in due condizioni: Tecniche a terra e tecniche in piedi.
Poiché le tecniche a terra sono ludiche i bambini troveranno utile imparare che quando si finisce a terra, essa è la nostra più grande alleata. Divertirsi rotolando sarà prerogativa importate per ogni bambino. Ma in realtà quando si finisce a terra l’input per eccellenza è rialzarsi poiché non è disonore cadere a terra, ma condizione probabile di ogni contrasto.
Il contrasto fa parte della vita civile quanto appartiene allo scontro fisico.
Per questo motivo il contrasto deve esser affrontato con serenità, controllo e argomentazione.
Il corso di Aikido insegna ai bambini ad affrontare il contrasto simulandolo in tre modi diversi: • Le tecniche • Gli esercizi ludici • Il ragionamento, costruendo condizioni logiche di comportamento.